La ricerca sui tessuti fetali (HFT) è stata per decenni una pietra miliare del progresso medico, fornendo informazioni cruciali su malattie che vanno dal cancro al morbo di Parkinson. Tuttavia, le recenti manovre politiche minacciano questo lavoro vitale, sollevando serie preoccupazioni sul futuro di trattamenti innovativi e potenzialmente costando la vita a milioni di persone. Mentre i sostenitori sostengono che tali divieti frenerebbero i tassi di aborto, è evidente che non riescono a comprendere il quadro scientifico ed etico che governa la ricerca sull’HFT.
La comunità scientifica riconosce a stragrande maggioranza l’HFT come insostituibile. Le cellule fetali umane sono straordinariamente resistenti e facili da coltivare in laboratorio, offrendo una finestra unica su come si sviluppano i tessuti umani – qualcosa che i modelli animali semplicemente non possono replicare. Queste intuizioni sono fondamentali per comprendere i meccanismi della malattia e sviluppare terapie efficaci.
Prendiamo il diabete di tipo 1, una condizione che colpisce milioni di persone e costa all’economia americana centinaia di miliardi ogni anno. La ricerca sull’HFT è stata determinante nel decifrare il modo in cui si formano e funzionano le cellule produttrici di insulina. Questa conoscenza ha stimolato lo sviluppo di cellule beta derivate da cellule staminali attualmente sottoposte a studi clinici, offrendo speranza per trattamenti duraturi.
I potenziali benefici vanno ben oltre il diabete. L’HFT ha chiarito le cause dell’infertilità, delle complicazioni della gravidanza come la preeclampsia e della limitazione della crescita fetale: le principali sfide per la salute pubblica. Ha anche alimentato progressi nel campo dei vaccini: quasi tutti i principali vaccini sviluppati dal 1960 si sono basati, ad un certo punto, su cellule derivate dal tessuto fetale. Queste innovazioni salvavita includono quelle contro la poliomielite, il morbillo, la parotite, la rosolia e la varicella, prevenendo miliardi di malattie e milioni di morti in tutto il mondo.
Tuttavia, questo progresso è ora in pericolo. La sottocommissione per gli stanziamenti della Camera, lavoro, salute e servizi umani ha recentemente proposto una clausola nel suo budget per l’anno fiscale 2026 che limiterebbe la ricerca sull’HFT. Ciò fa seguito alla promessa di Robert F. Kennedy Jr. durante le sue udienze di conferma al Senato di vietare del tutto tale lavoro. Queste azioni sono guidate da agende politiche piuttosto che da prove scientifiche, mettendo a repentaglio innumerevoli vite in attesa di scoperte rese possibili attraverso questa ricerca vitale.
È fondamentale sfatare la falsa narrativa che collega la ricerca sull’HFT ai tassi di aborto. Il tessuto utilizzato proviene da aborti facoltativi già avvenuti, una scelta del tutto indipendente dalla partecipazione alla ricerca. La donazione di tessuti viene discussa solo dopo che la donna ha preso la decisione finale sulla gravidanza e non sono consentiti incentivi finanziari.
Inoltre, se non donato alla ricerca, il tessuto verrebbe scartato. Questa pratica garantisce che la ricerca non influenzi le decisioni sull’aborto, ma riutilizzi invece il materiale donato eticamente per far avanzare la scienza salvavita.
La posta in gioco è alta: scienza contro politica
Permettere alla politica di dettare la ricerca medica avrebbe conseguenze devastanti. Limitare l’HFT non cambierà i tassi di aborto, ma bloccherà i progressi vitali nel trattamento di malattie per le quali attualmente mancano cure efficaci. Dobbiamo dare priorità alle prove scientifiche e alle considerazioni etiche rispetto a manovre politiche infondate se vogliamo continuare a fare progressi contro le malattie debilitanti. Le vite di milioni di persone sono in bilico.








































